Pensa il risveglio

Questo romanzo è arrivato in un momento di stasi: nelle ultime settimane prima di iniziarne la lettura ero demotivata, ho iniziato e lasciato dopo poche pagine diversi libri.

Ai lettori famelici come me questa cosa può far venire l’ansia, perfino un senso di malessere, e sai che non dipende dalla qualità dei libri che approcci, ma da una sorta di indigestione (capita anche per la qualità delle letture), quasi si provasse il bisogno di “purgarsi” dalle scorie prima di ricominciare.

E siccome, almeno per me, la lettura è ormai un piacere irrinunciabile, ti muovi frenetica tra le pagine alla ricerca del colpo di fulmine che ti faccia innamorare un’altra volta.

E’ stato questo romanzo, il mio colpo di fulmine.

Molte volte (al netto di recensioni di chi è in grado di offrire una prospettiva critica, con mezzi adeguati) chi come me parla di libri definisce un romanzo “bellissimo” e nell’usare quest’aggettivo si finisce per sentirsi banali. L’ultimo libro letto che abbiamo amato è sempre bellissimo.

Ma nel caso di questo straordinario romanzo è diverso: la bellezza è così densa, fitta, intrecciata che da lettori ci si muove come guerrieri muniti di falce per farsi strada nella foresta, alla ricerca di un significato, di una visione possibile nei mondi che ti sono dati di esplorare. Il bene e il male, il mondo di sopra e quello di sotto, il risveglio dell’umanità e la responsabilità delle scelte.

Terrarossa Edizioni regala sempre perle da scoprire e ha questa cosa bella che per ogni romanzo indica “il lettore ideale”

Nel caso di Pensa il risveglio questo sarebbe: “chi ha provato il desiderio di scomparire, di sottrarsi alle proprie responsabilità; chi subisce il fascino delle rovine; chi sa che le ideologie e i regimi non si sconfiggono mai una sola volta e per sempre; chi ama farsi continuamente sorprendere dalla letteratura

Ecco, sono stata la perfetta lettrice ideale.

Per il resto vi lascio qui il link della pagina delle recensioni, di chi sa scriverle meglio di me. Io posso solo chiudere dicendo che sono lieta di questo “colpo di fulmine” con una storia nella quale ogni singola parola evoca possibilità nuove e diverse, quando si dice: i libri che davvero valgono sono quelli che cambiano la prospettiva e ti costringono a “ripensare” e “ripensarti”.

https://www.terrarossaedizioni.it/negozio/pensa-il-risveglio/

La trama:

Lorenzo è scomparso quando le riprese del suo film sono quasi terminate; il narratore ne segue le tracce e, mano a mano che passa il tempo, si impossessa della sua vita. Lorenzo potrebbe essere morto, ma la sua presenza si insinua nella coscienza degli altri personaggi, con la sua ombra sinistra. Nel frattempo c’è qualcosa che non funziona, continuano ad aprirsi delle crepe nella realtà di questo mondo, a riproporsi frammenti di vita e visioni, a ritornare i nomi di Albert Speer, architetto del Terzo Reich e confidente di Hitler, e di Josef Mengele, il medico assassino di Auschwitz. Quando il narratore scoprirà della gravidanza della compagna di Lorenzo, Cate, la storia prenderà un’accelerazione che lo porterà a compiere scelte di cui non sembrava capace. Un romanzo intenso e politico che ci interroga continuamente sulla responsabilità di essere al mondo.

L’autore

Alessandro Cinquegrani (Treviso 1974) è professore di Letteratura comparata all’Università Ca’ Foscari di Venezia. È autore di diversi volumi di critica letteraria tra cui Solitudine di Umberto Saba (Marsilio, 2007) e Il sacrificio di Bess. Sei immagini su nazismo e contemporaneità (Mimesis, 2018). Ha esordito nella narrativa nel 2012 con il romanzo Cacciatori di frodo (Miraggi), finalista al Premio Calvino e candidato al Premio Strega, da cui è stato tratto lo spettacolo teatrale omonimo (regia di Giuseppe Emiliani, protagonista Stefano Scandaletti), e che è ora in corso di traduzione in Francia. Collabora con importanti riviste di critica letteraria e cinematografica. Ha scritto la drammaturgia Medea per il Teatro Bresci, selezionata nel Circuito Off del Teatro Stabile del Veneto.

MI PIACE

Con questo articolo, a firma Franco Arminio pubblicato sul sito Le parole e le cose, con il titolo Sul naufragio della letteratura – inauguro la categoria delle pagine che mi piacciono, spunti critici utili alla riflessione.  Lo propongo perchè mi sembra una chicca di verità.

Arance-www.paderno7onair.it_“Una volta c’era la letteratura e poi c’erano gli scrittori. Immaginate un mare con i pesci dentro. Adesso ci sono solo i pesci, tanti, di tutte le taglie, ma il mare è sparito. È successo in poco tempo, e non ce l’ha comunicato un esperto. Ce ne siamo accorti incontrando un poeta da vicino, parlando con un narratore al telefono. Abbiamo sentito che qualcosa non c’era più. Ognuno ha i suoi libri, le sue parole, sono sparite le strade che mettevano in comunicazione uno scrittore con l’altro, tra chi muore e chi vive non c’è alcuna differenza, non c’è differenza tra chi lotta e chi è vile.

Molti lettori hanno lasciato la letteratura come speranza, come luogo del mondo in cui si prova a capire il mondo. Una volta la letteratura esisteva perché era il margine bianco delle opere e in questo margine c’era spazio per riconoscersi, per fare e disfare amicizie, per alimentare polemiche, per esprimere ammirazione. Oggi tra gli scrittori regna un’agitata indifferenza e lo spazio vuoto che c’è tra quelli che scrivono accresce lo spazio tra chi scrive e chi legge. La letteratura è una barca che ha fatto naufragio e ognuno coi suoi libri lancia segnali di avvistamento che nessuno raccoglie.

Forse i lettori sono colpiti dal vuoto che c’è tra gli scrittori e non da quello che dicono le loro pagine. Sentono l’indifferenza con cui si trattano e pure quando trovano uno scrittore che amano sanno che non possono parlarne ad altri, perché parlare di letteratura non ha più senso, sembra un gesto da disadattati.

Poesia è malattia, diceva Kafka. Ora la malattia è nell’argilla espansa che divide le varie esperienze di scrittura. Le voci non si sommano e non spiccano, un’arancia democratica: a ciascuno il suo spicchio, ma dov’è il succo?”

Sul naufragio della letteratura

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