La casa dei girasoli (Una storia, un quadro)


Ero u1901755_678370762219197_749195218_nna bambina dai riccioli biondi. La mia era una casa dove crescevano girasoli alti e robusti. Vivere in mezzo a girasoli così fitti comporta una certa responsabilità. Credo di aver imparato da loro la determinazione e insieme la gioia  della vita che a tratti si manifesta all’improvviso. Ciò non accade tutti i giorni come siamo propensi a credere, accade in attimi ben definiti che spesso hanno una durata infinitesimale: se li afferriamo siamo salvi.
Io ho provato la sensazione di sentirmi piccolissima in mezzo a quei giganti che tuttavia non facevano paura. La vita degli altri bambini che frequentavo era popolata da orchi e streghe, da ombre corpulente e minacciose. La mia al contrario era semplice e pulita: mi bastava uscire nel viottolo davanti casa per sentirmi in mezzo a sentinelle buone che proteggevano la mia età da qualsiasi incursione di pirati predatori.
L’infanzia a volte può non essere quel luogo meraviglioso che tutti raccontano. Si vivono le privazioni e le assenze come la penitenza per un oscuro peccato che non comprendiamo. Io ho imparato a sgambettare prima ancora che a parlare in quel luogo abbagliato dal giallo e ho sempre pensato che tutti i bambini dovrebbero crescere circondati dal giallo, ma soprattutto dovrebbero imparare  a seguire i girasoli, alti come alberi e rigogliosi come l’amore di una madre, essi si voltano sempre verso il sole.
Io sono diventata donna in mezzo ai girasoli, il primo l’uomo è là che mi ha amata, era questa la condizione, la mia richiesta in cambio.
Ho perso l’incantesimo quando me ne sono andata – perché prima o poi bisogna andare – è legge stupida non scritta che si cresca per abbandoni e per lacerazioni. Ci facciamo abbindolare e ci caschiamo come fessi.
Così tutte le case che ho abitato nell’arco della mia lunga vita non sono mai riuscite ad accogliere la mia anima espulsa: per quanto grandi siano state, io ero espansa in  prigioni anguste che hanno mi hanno compresso i sentimenti e le idee.
Mai più ho trovato un luogo che mi facesse sentire libera e felice come il giardino di girasoli dove sono cresciuta.
E adesso che sono prossima a lasciare questa terra, riprendo la mia vita là dove l’ho lasciata: quei riccioli biondi di bambina sul selciato, in mezzo ai fiori gialli fitti, come la vita, che solo là ho provato. 
Il quadro è Claude Monet “Monet’s Garden at Vetheuil” (1880)

Blog su WordPress.com.

Su ↑