Ritorno a Natale (un quadro, una storia)

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Ritorno a Natale

Natale è perfetto se c’è un ritorno, quando è a sorpresa lo è ancora di più. È per questo che ho deciso di tornare a casa il giorno di Natale. Ero sparito da un anno e mezzo, avevo lasciato moglie e due figli. Perché? Non ho alcuna voglia di raccontarvelo adesso. Però vi do un indizio: osservatela bene, la famiglia riunita, ci sono tutti: vi sembrano abbiano l’aria di aver patito per la mia mancanza? Guardate il cugino James con il suo farfallino di natale (lo stesso da quindici anni) vi sembra che la sua faccia  dica sono felice di rivederti? Lui non mi ha mai potuto soffrire; ed era reciproco. No, proprio non se l’aspettavano che tornassi.
Di me hanno detto di tutto: che ero andato via perché mi aveva dato di balta il cervello, che avevo perso la memoria ed ero disperso, che ero scappato con una donna di quindici anni più giovane, che avevo vinto la lotteria ed ero fuggito in qualche isola di paradiso, che ero sull’orlo della bancarotta e me l’ero data a gambe. E quella poverina di mia moglie: come avevo fatto ad abbandonarla con due bambini?
Non m’importava, dicessero pure quello che volevano, scrivesse ognuno la propria sceneggiatura. La migliore era quella che avevo in testa io. Anche se non è che proprio volessi scriverla così com’è andata nella realtà.

Io non sono mai stato un violento, ma diciamolo, l’idea che qualcuno un giorno avrebbe potuto dipingere un quadro come questo sul mio ritorno in famiglia, beh, ho pensato dovevo evitarlo, avrei salvato l’umanità da una simile bruttura, avrei preservato qualcuno dal farsi idee sbagliate.
Guardateli come ridono!! E mia moglie che mi abbraccia? Credete sia felice? Ha un sorriso talmente forzato che le sono venuti due pomelli al posto delle gote! Ipocrita. E Joy? Lo vedete? Quello con la camicia a quadri, ma dove sta guardando? Ehi Joy, sono qui, mi vedi? Li ho riconosciuti sai i pantaloni che hai addosso… cosa credevi, che non me ne sarei accorto?

Lui l’ho fatto fuori per primo, proprio per quei pantaloni, che erano i miei preferiti. Ho lasciato che mi facessero le feste d’ordinanza, che Meg e i bambini scartassero i loro regali e poi ho sfilato la mia pistola automatica dal bagaglio fatto in fretta per arrivare puntuale e pam… ho sparato, a Joy voglio dire. Come erano diverse le loro facce a quel punto!! Ridete adesso, ridete, non siete contenti che io sia tornato? Pam… Ma che bella famiglia! Pam…  ciao Louise, ti trovo bene, hai passato la giornata dal parrucchiere per avere quei ridicoli riccioli in testa? Pam….  E tu Betty? Stai ingozzando anche questo figlio come un vitello? Pam…. Nessuno ha reagito. Nessuno ha provato  a fermarmi. Effetto sorpresa.
Per ultimi ho lasciato Meg e il cugino James. Meg aveva gli occhi spiritati e il cugino James aveva il suo solito ghigno allusivo: sono un fallito. eh James? Puoi dirlo adesso che sono un fallito? PAM.

Oh no…. dannazione, avevo dimenticato zia Bertha. Si era nascosta dietro la credenza, la vecchia! Ma lei l’ho risparmiata. Tanto una di quelle notti si sarebbe strozzata con quel cammeo che esibiva per  tutte le ricorrenze. Spilorcia.

Hanno detto che sono pazzo. Ma non è vero. Provateci voi a vivere una vita come la mia, io adesso comunque non ho nessuna voglia di raccontarvela.

Sono passato alla storia come il mostro di natale, non me ne pento, anche se non ho potuto evitare il quadro, l’idiota l’ha dipinto ugualmente. Quindi in definitiva il mio unico rimpianto è aver compiuto una strage invano. Non che a quelli servisse di restare in vita, ma se l’avessi saputo almeno i bambini li avrei risparmiati. Le gemelline Windy e Daryl, però.. diciamolo, erano bruttine, forse le ho salvate da una vita infelice, con quel naso a patata improponibile.
Insomma adesso beccatevi il quadro nonostante la strage. Io mi godo l’unica soddisfazione possibile: non conoscerete mai la mia faccia. Vi auguro Buon Natale.

Ah! Un paio di consigli prima di congedarci: per prima cosa se mai vi dovesse di capitare di tornare a casa per natale fate in modo di non avere una pistola,  soprattutto evitate di scattare foto, non si sa mai. A qualcuno potrebbe venire in mente di dipingerci un quadro come questo.

Il quadro è Norman Rockwell “Christmas Homecoming” (1948)

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