Il tuo cane di solito è rinchiuso in casa o nella cuccia, spesso si sente piangere, perché sta da solo la maggior parte del tempo. Poi però una bella mattina quel cane conosce la libertà, può uscire e correre. Ma non è una vera libertà, è quella che tu gli concedi in cambio della sua fedeltà al compito che gli hai assegnato e per il quale lo hai addestrato. Dovrà dimostrare di essere riconoscente portandoti in pegno la tua preda.
Ti vedo uscire al mattino presto quando tutto intorno ancora è immobile, con il tuo cane e il tuo fucile in spalle. E mi sembri un coglione con quell’abbigliamento da negozio sportivo apposito. Perché mai devi vestirti in questo modo ridicolo? Non stai mica andando in trincea a fare la guerra. Cos’è, se il nemico ti riconosce, ti avvista, è armato e può forse colpirti?
Molti tuoi compari sostengono sia una sport, uno svago contro il logorio della vita moderna. Ma se è così allora alzati presto, fai sport pulendo la casa e la cucina, fa’ il caffè a tua moglie, portarglielo a letto, sveglia i tuoi figli, andate a fare una bella passeggiata all’aria aperta. Al limite andate alla messa.
Ma no. A te piacciono le cose che si fanno tra uomini , ti piace stare con gli altri uomini cacciatori come te. Ritrovarvi nella piazzola tutti insieme, bardati di cartucce nei gilet e con gli stivaloni… viene da chiedersi: ma non potevate drogarvi come tutti quegli altri?
Certo, l’uomo è cacciatore, è una questione di natura, di istinto.
Sicuro, ma il fatto è che quando siamo apparsi sulla terra lo siamo stati per necessità. Invece tu, pensaci un attimo, vai a caccia con la macchina, il gps, il cellulare, il tablet. Tu fai la spesa al supermercato e hai l’abbonamento satellitare a sky per il calcio la domenica.
Non ti dice niente?
Te lo spiego meglio: nel frattempo quello di Neanderthal è arrivato sulla luna, ha inventato la lavatrice, le mutande, la bomba atomica, la sega a tazza, le macchine digitali e gli aeroplani.
E se ancora non ti è chiaro aggiungo: una parte considerevole di quelli di Neanderthal (diciamo una parte, perché mi sa che tu sei rimasto in quella rimanente) ha sviluppato una parte del cranio a svantaggio della mandibola (che è il motivo per cui tu vai a caccia, la sede vera della tua ginnastica)
In quella parte c’è una sostanza molliccia a te ignota che si chiama cervello e con quello abbiamo fatto un sacco di cose, non tutte belle per carità.
È vero che c’abbiamo inventato pure le armi che non è stata un’idea geniale, ma è anche vero che tu – vigliacco tra i vigliacchi – quelle armi le usi contro chi armi non ha. Non sei quello con l’uccello al vento che rischia d’essere attaccato da un animale feroce ed è questione di te o lui.
Tu sei quello con le mutande che pensi di aver dominato la natura, salvo poi lamentarti del troppo sole del troppo freddo della troppa pioggia delle troppe inondazioni delle troppe macerie.
Tu credi d’averla vinta la natura con la sacca piena di cardellini e lo spiedo pronto, o il daino da fare a pezzi o il fagiano impalato. Torni a casa con il petto gonfio come un tacchino (e in questo caso meno male che hai i vestiti mimetici!)
Sta’ attento piuttosto: pare che sia uno sport rischioso, solo quest’anno sono già morti 23 cacciatori come te, la maggior parte sparati dal compagno per colpo partito accidentalmente.
Se, invece, ancora pensi che il rischio è il tuo mestiere, allora – perdona – non ti auguro buona fortuna.
( e comunque potresti sempre piantarti davanti alla tv con tutta la serie di dvd di James Bond).
Oppure, quanto meno ricordarti che
“Tu devi contare su un colpo solo, hai soltanto un colpo, il cervo non ha il fucile, deve essere preso con un colpo solo. Altrimenti non è leale”. Michael Vronsky (Robert De Niro), in Il cacciatore, 1978
O come dice più saggiamente il proverbio:
Chi va dietro a lische o penne perde più di quel che prende.
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