E CHE THRILLER SIA! MA CHE SIA COME SI DEVE

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Antonio Pagliaro è l’autore di un romanzo che chiunque ami il thriller (e la buona letteratura) dovrebbe leggere. È il primo libro di Pagliaro che leggo, ma di certo leggerò anche gli altri che ha scritto perché è legge di lettori che quando scopri un autore e lo apprezzi vuoi saperne di più.

Il Bacio della bielorussa è un thriller maturo, avvincente, con una trama solida che ti inchioda alle pagine finché non finisce (che è ciò che un buon thriller deve fare)

La scrittura è asciutta, scorre, dà dimensione a personaggi ben definiti e credibili (cosa non facile vista la complessità del romanzo, ambientato in Olanda e in Sicilia)

Inizi a leggere e ti trovi sotto la pioggia incessante di Utrecht dove un commissario olandese indaga sulla morte di due uomini ritrovati in un canale. Nessun indizio che riveli la loro identità.

Un terzo cadavere e una medaglietta saranno l’avvio di indagini che porteranno in Sicilia; due mondi solo apparentemente opposti, ma legati da un filo che si dipana per tutta la durata della narrazione, in un intreccio che pagina dopo pagina diventa sempre più complesso e fa trattenere il fiato.

Poi c’è il pezzo forte: la voce narrante di Franz La Fata (personaggio a dir poco eccezionale, di quelli che rimangono), un killer della mafia, “un soldato che non si innamora”, nel cui racconto si può leggere e comprendere l’ideologia dell’appartenenza mafiosa, le radici di ciò che vuol dire essere affiliato a una“famiglia” e non avere possibilità di scampo.

L’architettura del romanzo rivela un talento che scavalca quello di molti romanzi dello stesso genere di autori ben più famosi che spesso non mantengono le promesse.

Non è il caso de Il Bacio della Bielorussa: un bacio fatale, come lo è il male, nel quale c’è respiro di umanità, di paura, di segreti terribili, celati da una rete di protezioni che li rendono irraggiungibili. Da questi segreti, nessuno – nemmeno il lettore – può avere una via di scampo.

Si capisce che mi è piaciuto?

Da leggere assolutamente. Si comincia, e non si smette.

Antonio Pagliaro, Il Bacio della Bielorussa, Guanda Ed.

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