
Ho ripreso tra le mani questo bel libro di Daniela Grandinetti. Già alla prima lettura mi aveva convinto, ma ora mi spingerei oltre: credo che tra tutti i romanzi italiani usciti nel 2020 Le mani in tasca si differenzi nettamente dal resto. Penso che il lavoro di Grandinetti possa contare su un’impostazione originale e fuori dagli schemi consueti e possa collocarsi dunque in una posizione di tutto rispetto. È un libro che ha la sua forza nella coniugazione a volte spezzata tra personale e politico, ambientato nel contesto degli anni più controversi della storia italiana degli ultimi decenni. Un grazie di cuore agli amici di Augh! per aver creduto in questo romanzo e un grande apprezzamento all’autrice per una narrazione che mi ha fatto pensare -pur senza concreti collegamenti- all’importante Città sommersa di Marta Barone.
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