IL TEMPO BAMBINO

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Qualche settimana fa ero in aeroporto a Pisa a curiosare in libreria in attesa del mio volo. A un certo punto riconosco la copertina di un libro vista su facebook: era il Tempo bambino di Simona Baldelli fresco di stampa. Inutile dire che non solo l’ho comprato, ma ho iniziato a leggerlo subito.
Di Simona conoscevo già il romanzo d’esordio, Evelina e le fate, libro che ho apprezzato molto e che ho consigliato qui e in giro, dunque ero curiosa di leggerla alla seconda prova  che, si sa, è sempre più dura, soprattutto quando si è scritto un bel primo  libro che si porta dietro un buon successo.
Ebbene, l’ho letto in due giorni, l’autrice non si è smentita: sa scrivere, e bene. Non solo: anche  in questo romanzo Simona Baldelli gioca con idee originali, trame insolite, personaggi particolari (e complessi, quasi un azzardo).
Nella storia  il protagonista è un orologiaio, Mr Giovedì,  il quale, nonostante il tempo sia il suo mestiere, ha vissuto un’esistenza il cui tempo si è fermato,  impedendogli  di diventare adulto. E poi c’è Regina che al contrario è una bambina che vorrebbe sembrare più grande.
Tanto Mr Giovedì ha un tempo lento, tanto per Regina il tempo non corre abbastanza. Due personaggi molto diversi dunque,  ma che hanno in comune la perdita del tempo bambino.
Non svelerò i motivi (farei un torto alla trama avvincente) sono comunque contenuti in un intreccio inquietante che tira dentro fino allo svelamento e dunque vanno scoperti con la lettura.
Dirò solo che i personaggi non sono esemplari: se li leggessimo nella cronaca sarebbero sconvenienti, irritanti, disturbanti, di quelli che provocano ripulsa.
Per fortuna esiste la letteratura, che è diversa dalla cronaca: non ci sono i fatti, ci sono mondi interiori che aleggiano foschi tra le ombre di un passato che non sempre si sceglie ma accade.
E l’autrice – questo credo sia il risultato più alto – ci introduce in questi mondi riuscendo a conferire  poeticità ed emozioni a ciò che nella vita consideriamo temibile e miserevole, scabroso e terribile.

“Non aveva mai pensato al tempo come ad uno spazio da attraversare. Lo incuriosiva per quel che era, un meccanismo eterno, inarrestabile, spaventoso e meraviglioso insieme. La bambina gli parlava di un tempo che stava tra le cose, mentre il suo scorreva a lato, con un movimento indipendente dalla vita.
«Quanto manca a natale?» Gli domandò
Calcolò che restavano trentasette giorni. Ottocentottantotto giri della lancetta dei minuti.
«Poco» le rispose
«Che bello – esclamò lei – non vedo l’ora!»
Anche lui avrebbe voluto aspettare qualcosa con impazienza, una sensazione che non aveva conosciuto mai.
La bambina fermò improvvisamente il dondolio dei piedi. «Il tempo finisce?»
Quella domanda non aveva niente a che fare con qualcosa di astratto, col meccanismo che fa ruotare il sole e gli astri e fa seguire la notte al giorno. Lei aveva pensato al suo tempo.
«Credo di sì» le rispose.
«Oh, allora è meglio se va piano – disse seria – voglio rimanere con il tempo bambino.»
Si strinse meglio nella giacca e si appoggiò a lui.

Il tempo bambino di Simona Baldelli, Giunti Editore

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